ArticoliCoachingInvestmentDicembre 12, 2018by Dott.ssa Consuelo CannarileLe norme UNI EN ISO 13849-1 e UNI EN ISO 13849-2

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Tutti i costruttori di macchine sono tenuti a rispettare la Direttiva Macchine (2006/42/CE, recepita in Italia con il decreto legislativo D. Lgs 17-2010). L’analisi del rischio realizzata secondo i requisiti della Direttiva Macchine porta all’individuazione dei rischi connessi all’utilizzo delle macchine e ai mezzi di protezioni adeguati per la riduzione di questi rischi. La tecnologia odierna fornisce molti metodi per ridurre questi rischi: in alcuni casi utilizza sistemi “non funzionali”, come carter di protezione, DPI, ma molto più spesso si avvale di sistemi di comando “funzionali”, per realizzare le funzioni legate alla sicurezza.
Tra i requisiti della Direttiva il costruttore deve garantire la sicurezza e l’affidabilità dei sistemi di comando.
Che cosa sono i sistemi di comando? Sono sistemi funzionali che realizzano delle “funzioni legate alla sicurezza (safety related)”, utilizzando fonti di energia elettrica, idraulica, pneumatica o meccanica. Possono essere logicamente rappresentati con strutture a blocchi che prevedono input, elaborazione e output. Molto spesso utilizzano software incorporato.
E’ necessario quindi non solo progettare le funzioni di sicurezza ma garantirne l’integrità, o in altre parole valutare con metodi oggettivi il livello di prestazione.
La norma ISO 13849-1:2015 (nella versione italiana UNI EN ISO 13849-1: 2016) stabilisce i requisiti di sicurezza e una guida sui principi per la progettazione e l’integrazione delle “parti dei sistemi di comando che svolgono funzioni relative alla sicurezza”, chiamati in breve SRP / CS (safety related part, control system).
La norma ISO 13849-1:2015 è una norma armonizzata e la sua applicazione conferisce una PRESUNZIONE DI CONFORMITA’ con i requisiti essenziali della Direttiva Macchine 2006/42/CE, relativamente ai sistemi di comando.
In altre parole il fabbricante di macchinari, per conformarsi ai requisiti della Direttiva Macchine applica le norme ISO 13849-1 e ISO 13849-2 per garantire di avere coperto il punto della Direttiva che parla dei sistemi di comando.
Il fabbricante nell’applicare la ISO 13849-1 deve quindi:
Identificare le funzioni di sicurezza e le SRP/CS che realizzano queste funzioni
Per ogni funzione identificata, determinare il livello di prestazione richiesto (PLr) di ogni SRP/CS
Progettare le SRP/CS che realizzano la funzione in base al PLr, determinando la categoria (struttura logica) necessaria.
Calcolare il livello di prestazione (PL) ottenuto per ogni SRP/CS
Verificare che questo PL sia maggiore o uguale al PLr
La norma ISO 13849-1 prescrive anche requisiti per la progettazione, verifica e validazione del software che eventualmente è utilizzato nelle SRP/CS per realizzare la funzione di sicurezza attraverso un percorso formalizzato da un modello indicato nella norma e denominato “V model”
Il progettista deve:
Identificare le funzioni di sicurezza realizzate dal software
Definire le specifiche di queste funzioni
Definire le fasi di sviluppo ed effettuare le verifiche pertinenti per ogni fase
Definire i requisiti di validazione e validare il software relativo alle funzioni di sicurezza

Non solo il progettista deve validare li software relativo alla sicurezza, ma le funzioni di sicurezza nel loro complesso e le SRP/CS che le realizzano devono essere validate. Il progettista deve cioè garantire che le SRP/CS si comportino durante l’uso secondo i requisiti richiesti e le finalità per cui sono state progettate.
La norma ISO 13849-2:2012 (nella versione italiana UNI EN ISO 13849-2:2013) specifica quindi le procedure e le condizioni da seguire per la validazione mediante analisi e prove delle funzioni di sicurezza identificate, della categoria prescelta e del livello di prestazione PL ottenuto dalle SRP/CS.

La ISO 13849-1 e ISO 13849-2 sono quindi dirette a diversi gruppi di portatori di interesse, tra cui Fabbricanti di macchine, Responsabili del Servizio di Prevenzione e Protezione, Enti per la salute e sicurezza (autorità legislative ecc.) o aziende che intendono dimostrare, affidandosi a norme internazionali armonizzate, il livello di integrità delle funzioni di sicurezza dei propri prodotti.